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Filo diretto

E’ capitato anche questo: Willy, alias Marco Guglielmini

Vi proponiamo un estratto della rubrica “È capitato anche questo…” del nostro gherardo Zei. L’articolo completo lo troverete sul numero di ottobre 2022, prossimamente disponibile ONLINE ed in edicola.

Sfortuna sì, ma non solo…

Il suo vero nome è Marco, ma molti lo conoscono come Willy, in particolare sul web con il suo sito www.apneateam.it, attivo per una quindicina di anni. Alcuni hanno letto il suo libro con oltre 100 poesie dedicate al mare e anche alla caccia in apnea. Altri lo conoscono nel mondo del collezionismo di numerose testate di riviste del settore e degli oltre 100 libri che trattano di noi, per non parlare della sua collezione di fucili, anche estremamente rari, dagli anni’50. 

Attualmente sta portando avanti l’ambizioso progetto sulla “La Caccia in Apnea”. Alla fine il lavoro potrebbe raggiungere le 800 pagine con migliaia di immagini, con lo scopo di non dimenticare l’evoluzione della nostra passione.

Oggi Willy ci racconta la sua personale classifica di episodi assurdi capitatigli in mare.

MEDAGLIA D’ORO

Odissea con le chiavi della macchina

Anno 1986 avevo la casa affittata ad Albenga. Sono partito alle 5,30 e arrivato al piazzale a Imperia, come d’abitudine, ho preso l’attrezzatura e lasciato il borsone e le ciabatte per terra accanto alla macchina (all’epoca si poteva senza grandi rischi di furti). Ma una vocina mi diceva: ricaccia tutto in auto e nascondi le chiavi sotto qualche sasso scelto con cura senza farti vedere. Infatti, da una parte c’era un’auto parcheggiata da qualcuno che, apparentemente, ci stava dormendo dentro. Ma avevo troppa voglia di pescare e ho ignorato il presentimento.

Sono entrato in acqua e ho dimenticato tutto. Ma quando sono uscito quattro ore dopo il borsone e le ciabatte non c’erano più, e nemmeno l’auto dei tizi: si erano portati via tutto. Panico. Non sapevo cosa fare perché le chiavi della macchina erano nel borsone rubato.

Nel frattempo passava un tizio in bicicletta che mi tempestava di domande sui pesci presi e allora gli ho offerto dei soldi per portarmi ad Albenga. Ha accettato ed è andato a prendere la sua automobile. Gli ho impestato i sedili e massacrato lo zerbino con una collana di pesci e polpi bavosi. Ma arrivato ad Albenga ho ricordato che le chiavi di riserva erano a Torino. Incubo. Ho preso l’auto di mio padre e mi sono fatto accompagnare da una mia amica che ha guidato al ritorno (ero sveglio dalle 5) a Torino e poi di nuovo ad Albenga.

MEDAGLIA D’ARGENTO

Come non parcheggiare il carrello

Siamo in Corsica, a Porto Pollo. Scarrelliamo il gommone a Propriano e poi cerchiamo un parcheggio. Andiamo in su e in giù un sacco di volte, ma niente. Cominciamo ad innervosirci. Insomma, a un certo punto passiamo accanto a un’automobile parcheggiata e proprio dopo il transito della nostra macchina la signora anziana alla guida decide, inopinatamente, di aprire di colpo lo sportello.

Il carrello, più largo della vettura, le aggancia lo sportello e lo piega contro il vano motore Gran botta! Sentito il colpo vediamo tutto dallo specchietto ed entriamo in agitazione. Non è colpa nostra, ma abbiamo paura che se scendiamo le cose si mettano male. Dopotutto siamo fuori d’Italia e a vedere la scena sembriamo proprio noi i colpevoli.

Quindi, proseguiamo vedendo negli specchietti il figlio della signora che esce dalla macchina e prende lo sportello da terra. Insomma, ci allontaniamo continuando a cercare un parcheggio un po’ lontano. Ma sembra una missione impossibile e, dopo una serie di giri a vuoto, sbagliamo e imbocchiamo di nuovo la stessa strada di prima in senso inverso.

Nooo, dove stai andando, siamo rovinati! Grido al guidatore. Ma è troppo tardi. Passiamo di nuovo davanti alla macchina con il figlio della signora che non ci nota perché troppo intento a cercare di rimettere dritto lo sportello con il ginocchio.

Ma la madre ci vede e ci segna con il dito urlando. E noi via a scappare, con i due che accennano un inseguimento a piedi.

MEDAGLIA DI BRONZO

Un viaggio assurdo in camper

Viaggio in Spagna del nord nel 2010, con Matteo e Lando. Partenza da Torino in camper da otto posti di Lando che, per l’occasione, fa montare un inverter per collegare il suo nuovo congelatore a 220 volt. Si avvia il camper e “bamm”, corto circuito. Lo sapevo, non si parte per un viaggio di 2000 chilometri per La Coruna con parti mai collaudate.

Bisogna aspettare la mattina che venga il tecnico a ricontrollare il tutto e partiamo Ma Lando è perennemente al cellulare e al casello passiamo dalla corsia del Telepass. Che aveva dimenticato a casa. Risultato: centriamo in pieno la sbarra e una bella crepa sul parabrezza ci accompagnerà per tutto il viaggio.

Arriviamo nel tardo pomeriggio per un tuffetto nell’acqua torbida, ma chissà perché riesco a prendere quattro saraghi e Lando e Matteo no. Lando ha dimenticato di accendere il famoso boiler e facendo la doccia al tramonto con l’acqua fredda mi prendo un mal di gola. Poi, lo attacco a Matteo che al ritorno di domenica ha pure la febbre!

Continua la lettura sul prossimo numero della nostra rivista disponibile, da ottobre, online in formato digitale ed in edicola.

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