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Test e Presentazioni

Le nostre prove – MARES Pinne X-Wing e X-Wing Pro

Sommario

Le due versioni hanno la pala, in tecnopolimero, di diversa durezza: più morbida l’azzurra, più rigida la nera. Davvero comoda la scarpetta, che può essere indossata anche senza calzari. Un modello sicuramente azzeccato per fare tuffi in libertà godendosi la bellezza dei fondali. Spingono infatti bene senza avvertire alcuna fatica

Questo mese abbiamo provato due nuovissime pinne della Mares, ideate più per gli apneisti “puri” che per i pescatori. Il progetto, infatti, preve-de soluzioni tecniche rivolte soprattutto a un pinneggiamento fluido, attento e leggero; un modo di nuotare più con-sono a chi va in mare senza un fucile in mano e per chi considera le immersioni un meraviglioso “fine”, più che un “mezzo” per catturare pesci.

X-Wing viene realizzata in cinque differenti versioni, che prevedono diversi materiali della pala (sia compositi che in tecnopolimero) e, a seconda dell’indirizzo d’utilizzo, anche differenti caratteristiche dimensionali, così da sfruttare al meglio le potenzialità dell’attrezzo.

In questa occasione abbiamo provato i due modelli più economici della serie. Modelli che non definirei “entry level”, ma piuttosto adatti agli apneisti che non ricercano il record fine a sé stesso, quanto piuttosto a godersi una bella giornata nel nostro amato blu.

L’economicità deriva dal materiale della pala in tecnopolimero, sicuramente me-no costoso da lavorare rispetto al carbonio o alla fibra di vetro, ma che nulla hanno da invidiare alle versioni X-Wing diprezzo più alta. Vediamole nel dettaglio. La pala, affusolata, è in elastomero di alta qualità con uno spessore variabile in modo da avere una maggiore manovrabilità senza sacrificare la lunghezza e la robustezza. Prestazioni studiate per una per-fetta trasmissione della potenza dal piede alla pala; quella morbida è di colore blu. La larghezza è di 19 centimetri mentre la lunghezza è di 71,3. La pala ha un’inclina-zione di 30 gradi rispetto alla scarpetta; ha la punta a V per consentire una pinneggiata più stabile ed evitare lo scivolamento laterale dell’acqua. Tanto per dare un’idea, la pala della X-Wing è il 30% più morbida rispetto a quella della Razor Pro ed è intercambiabile. La versione di colore nero si differenzia essenzialmente per una maggiore rigidità ed è quindi più adatta a persone di corporatura più massiccia e potente.

Aperto lo scatolone che conteneva le X-Wing e le X-Wing Pro mi trovo tra le mani due prodotti che “tradiscono” im-mediatamente l’estrema cura progettuale. La lunghezza della pala e la forma stretta e affusolata non sono infatti caratteristiche proprie di una pinna “eco-nomica” da pesca. Quanto, piuttosto, di modelli di alto livello, ideati per un subacqueo che sa quello che vuole da un prodotto di questo tipo.

L’angolo di inclinazione con la scarpetta è di 30 gradi; una particolarità pensata per accompagnare l’apneista in molte ore di comodo utilizzo.

Provando ad arcuarle a secco e lasciando la presa, il materiale restituisce un buon ritorno. Direi un’ottima elasticità considerando il materiale di costruzione. Diverse nervature stampate corrono per tutta la lunghezza della pala e due pin-nette simmetriche superiori e inferiori (situate in corrispondenza del fine pala a coda di rondine) garantiscono una buona direzionalità dei filetti fluidi, a tutto vantaggio della spinta e della resa. L’accoppiamento pala/scarpetta avviene mediante due fori passanti che ospitano altrettante viti in acciaio. Il tutto viene reso solidale da due placchette contrapposte annegate nella zona inferiore della pala e nella zona superiore della punta della scarpetta.

E i longheroni? Non ci sono! Questa è un’altra delle caratteristiche che proietta questo prodotto tra le pinne di alta gamma a livello costruttivo. Solo con le moderne soluzioni tecniche, infatti, è possibile eliminare sul nascere gli “storici” longheroni in gomma, che hanno da sempre contraddistinto i modelli da apnea smontabili.

Grazie alle nervature ottenute in fase di stampaggio e, soprattutto, in virtù del fatto che lo spessore della pala non è uniforme ma si assottiglia verso la punta, è stato infatti risolto a monte il problema del derapage.

In questo modo i longheroni in gomma, che “mortificano” per forza di cose l’elasticità di qualsiasi materiale, non servono più. In realtà ci sono, ma appena accennati e servono unicamente a favorire e a guida-re l’ottimo innesto tra i due componenti. Le scarpette sono davvero elastiche e co-mode. La X centrale sul dorso del piede contribuisce ottimamente a non perdere potenza durante la falcata, pur non creando zone di costrizione. Come è scritto tra le info, queste scarpette possono es-sere indossate anche senza calzari.

La scarpetta, a differenza delle pale, è identica in tutti i modelli della gamma e quindi, teoricamente, si potrebbe accoppiare anche ad altre pale della stessa serie. Le misure disponibili sono: 36/37, 38/39, 40/41, 42/43, 44/45 e 46/47.

IN MARE

Finalmente si va in acqua. Mi porto entrambe le versioni. Indossarle è molto comodo. La scarpetta è morbidamente fasciante sia con i calzari leggeri che senza. Inizio con quelle blu indaco, più morbide e leggere.

Abituato da anni a modelli molto morbidi e performanti in fibra di carbonio e senza longheroni, ci metto poco a capire come vanno gestite in acqua. A dispetto del fatto che siano in tecnolimero, trovo che le pale spingano davvero bene, a patto di non esagerare con la velocità e la potenza della falcata. La sforbiciata deve essere attenta e controllata; in questo modo riusciremo ad avere la massima resa.

Se non avete mai usato pinne di questo tipo prendetevi il vostro tempo all’inizio e, soprattutto, concentratevi sul movimento e sull’escursione della falcata.

Avrete delle sorprese positive…

Dopo un paio d’ore di nuoto orizzonta-le, intervallato da tuffi in scioltezza tra i 5 e i 18 metri, decido di tornare a bordo e indossare le X-Wing nere. Saltato in gommone ci vuole un attimo a levarle e rientrare in acqua. Appena sceso mi rendo immediatamente conto che questa versione è decisamente meno morbida della indaco e ha una spinta più “presente” e senza punti morti.

Riparto con lo stesso “giro” di prima e mi rendo conto che, prestando sempre la necessaria attenzione e concentrazione, la falcata è più potente, specie ora che il vento si sta alzando un pochino e inizia a farsi sentire una certa corrente. Una versione, quella nera, più adatta alla mia corporatura, specie nella fase di stacco dal fondale.

AI VOTI

PROGETTO 9

Grande cura nell’intento di realizzare un prodotto “commerciale” ma con caratteristiche altamente funzionali e con soluzioni tecniche di avanguardia

MATERIALI 8

Davvero buoni anche se stiamo parlando di “semplici” pinne in tecnopolimero, che però semplici in realtà non lo sono affatto

COMFORT 9

La nuova scarpetta è piacevole ai piedi anche dopo ore di mare. Vestizione e svestizione sono semplici e veloci. Interessante il fatto che, in piena estate, le pinne possono tranquillamente essere usate senza i calzari

PRESTAZIONI 8.5

Buone. Se entriamo nello spirito della pinna, rimarremo sorpresi dalla sua funzionalità. Molto importante, comunque, valutare il modello in base alla propria corporatura

DESIGN 9

Il progetto senza longheroni e con la pala a spessore differenziato è prerogativa di pinne di altissimo modulo e di fascia superiore. Nulla da eccepire

RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO 8.5

Pur restando in una fascia di prezzo medio/bassa (132 euro) possiamo contare su un prodotto di efficienza e di resa davvero elevate.

Top

Resa e progetto di grande efficacia, a patto di rispettarne le caratteristiche

Flop

Non sono pinne “facilissime”. Vanno gestite e interpretate se vogliamo che ci restituiscano le giuste prestazioni

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